sabato 29 maggio 2010

Battlestar Galactica


Era il 1978 quando Glen Larson produsse Galactica, una serie televisiva di fantascienza.
Ne fu prodotta una sola stagione che non ebbe, all'epoca, troppa fortuna.
Passarono gli anni, fino a quando, nel 2004, il genio di Ronald D. Moore non realizzò il remake: "Battlestar Galactica".
Il signor Moore, prende spunto dalla serie originale, rimescola, cambia il tutto con una sapienza e una maestria che ha prodotto una delle serie di fantascienza più belle, se non la più bella in assoluto.

I personaggi sono stati rimodulati, cambiati nei tratti psicologici ma addirittura nella loro essenza. Il tenente Starbuck, interpretato dal Dirk Benedict, l'indimenticabile "Sberla" di A-Team, ad esempio, diventa il capitano Kara Thrace, interpretato da Katee Sackhoff. C'è la figura del Conte Baltar, le cui fattezze erano quelle di John Colicos, trasformato in uno scienziato geniale e molto più giovane del suo predecessore, interpretato da James Callis.
C'è anche il caso di un attore, Richard Hatch, che interpreta due personaggi in entrambe le serie, quella del '78, in cui interpreta il capitano Apollo, e quella del 2004, in cui è Tom Zarek.

Insomma Ronald D. Moore ha rimescolato il tutto riuscendo a creare ben quattro stagioni di una serie ormai amatissima dagli amanti del genere ma capacissima di attrarre anche chi non segue la fantascineza.

E' d'obbligo anche segnalare la splendida e azzeccata colonna sonora originale che riesce a creare le atmosfere giuste per un totale coinvolgimento dello spettatore.

La trama racconta le vicende dell'ultima colonia di un popolo spazzato via dai Cylon, una razza di macchine intelligenti e senzienti che si ribellano ai loro creatori. Quelle poche decine di migliaia di superstiti, gli ultimi della loro specie, iniziano,braccati dai loro carnefici, un lungo esodo in cerca di una nuova casa.

venerdì 28 maggio 2010

Bright Falls


La nebbia, il bosco con i suoi inquietanti misteri. A tratti le atmosfere ricordano quelle di Twin Peaks di Lynch. Un intreccio narrativo aperto e smagliato come quello di Lost. Tutti questi sono gli ingredienti del progetto cinematografico prodotto dalla Microsoft per il lancio del videogame Alan Wake. Bright Falls è una miniserie web, ideata come prequel del gioco e diretta dal regista Philip Van
Fin dalle prime immagini, i sei cortometraggi, mostrano un'indipendenza inaspettata rispetto alla piattaforma ludica. Un esperimento simile venne proposto per il lancio di Assassin creed 2 : Linage, ma rimanendo fortemente ancorato al gioco non riuscì ad assumere un'autonomia artistica che Bright Falls invece mantiene.
Seppur curato nella fotografia (dir. Fotografia Lyle Vincent), e con interessanti proposte registiche, Bright Falls assume i connotati cinematografici grazie alla presenza di dialoghi essenziali, contrapposti ad immaggini surreali, in cui tutto diventa misteriosamente terrificante.

Così la famiglia di obesi al punto di ristoro (secondo episodio) assume fattezze inaspettate, in cui la risata invece di allegerire la scena diventa diabolica sottolineando l'estranea alieneazione del protagonista: il cronista Jake Fisher (interpretato dal bravo Christopher Forsyth).
Inviato in un piccolo paese montano per intervistare uno scrittore, Jake si scontrerà con forze ignote.

Una recitazione essenziale, fatta di sguardi e silenzi colti con mestiere dal regista, in cui gli occhi dell'eroe diventano veri protagonisti della serie.
La musica (Black Iris), che si concede a ruolo di didascalia, permette in quei pochi minuti di durata (ogni episodio è 5 minuti circa) di amalgamare bene il cortometraggio.
Un' inapsettata sorpresa che immerge fin da subito lo spettatore in una storia affascinante e intrigante che crea immediatamente il bisogno di vedere l'episodio successivo.

Da segnalare anche il romanzo, reperibile su Amazon.com, a questo indirizzo.

I siti della serie:
http://www.brightfalls.com/
http://brightfalls.blogspot.com/

Gli episodi su Youtube.

Episode 1: Oh Deer
Episode 2: Time Flies
Episode 3: Lights Out
Episode 4: Local Flavor
Episode 5: Off the Record
Episode 6: Clearcut

di
Floriano Franzetti e Giuseppe Cangemi
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