Era il 1978 quando Glen Larson produsse Galactica, una serie televisiva di fantascienza.
Ne fu prodotta una sola stagione che non ebbe, all'epoca, troppa fortuna.
Passarono gli anni, fino a quando, nel 2004, il genio di Ronald D. Moore non realizzò il remake: "Battlestar Galactica".
Il signor Moore, prende spunto dalla serie originale, rimescola, cambia il tutto con una sapienza e una maestria che ha prodotto una delle serie di fantascienza più belle, se non la più bella in assoluto.
I personaggi sono stati rimodulati, cambiati nei tratti psicologici ma addirittura nella loro essenza. Il tenente Starbuck, interpretato dal Dirk Benedict, l'indimenticabile "Sberla" di A-Team, ad esempio, diventa il capitano Kara Thrace, interpretato da Katee Sackhoff. C'è la figura del Conte Baltar, le cui fattezze erano quelle di John Colicos, trasformato in uno scienziato geniale e molto più giovane del suo predecessore, interpretato da James Callis.
C'è anche il caso di un attore, Richard Hatch, che interpreta due personaggi in entrambe le serie, quella del '78, in cui interpreta il capitano Apollo, e quella del 2004, in cui è Tom Zarek.
Insomma Ronald D. Moore ha rimescolato il tutto riuscendo a creare ben quattro stagioni di una serie ormai amatissima dagli amanti del genere ma capacissima di attrarre anche chi non segue la fantascineza.
E' d'obbligo anche segnalare la splendida e azzeccata colonna sonora originale che riesce a creare le atmosfere giuste per un totale coinvolgimento dello spettatore.
La trama racconta le vicende dell'ultima colonia di un popolo spazzato via dai Cylon, una razza di macchine intelligenti e senzienti che si ribellano ai loro creatori. Quelle poche decine di migliaia di superstiti, gli ultimi della loro specie, iniziano,braccati dai loro carnefici, un lungo esodo in cerca di una nuova casa.