giovedì 27 gennaio 2011

L'onda

In una scuola tedesca, durante la settimana a tema, un giovane professore, Reiner Wenger, interpretato da  Jürgen Vogel, parla alla classe dell'autocrazia. In un primo momento i ragazzi non sembrano particolarmente coinvolti credendo fermamente che nella Germania attuale e democratica sarebbe impossibile la nascita di una dittatura. 
Tutto questo finché Wenger propone loro un esperimento: simulare, all'interno della classe, l'autocrazia, cercando così di dimostrare come le masse possano invece essere manipolate. In un primo momento la cosa sembra interessante e innocua ma i ragazzi finiranno per prendere troppo sul serio l'esperimento fino a che le cose non sfuggiranno di mano all'insegnate.

L'onda è un film di Dennis Gansel del 2008 che offre degli ottimi spunti per varie riflessioni. Dapprima la società degli adolescenti di oggi, che difficilmente riesce a sognare e punta invece ad uno sfrenato materialismo. La dilagante difficoltà dei ragazzi di aggregarsi davvero, se non mossi da priorità individualistiche, da interessi personali che forse emulano dal mondo degli adulti che offre loro esempi non sempre adeguati. La disillusione che non dovrebbe appartenere a questa età e invece ne diventa spesso una bandiera generazionale.

Solo attraverso l'esperimento del professor Wenger, in qualche modo, riusciranno ad aggregarsi e diventare gli uni "protettori" degli altri. Divenire un insieme, un gruppo. Si sottolinea proprio la necessità di essere un gruppo, di appartenere a qualcosa per sentirsi importanti e fuggire ad una condizione di semi trasparenza nei confronti del mondo adulto.
La pellicola segue una linea narrativa pulita che segue un crescendo di eventi che porteranno all'epilogo molto forte. 
Il film è tratto dal romanzo di Todd Strasser, che a sua volta fu ispirato da un esperimento realmente avvenuto nel 1969 alla Cubberley High School, a Palo Alto in California, ad opera del professor Ron Jones e denominato "The Third Wave", La terza Onda, appunto.


Per concludere, questa è una mia nota personale, una provocazione, se si vuole. O forse solamente un invito alla riflessione. Nel film l'autocrazia viene definita come la condizione in cui una persona o un ristretto numero di persone detiene un potere tale da essere ingrado di cambiare la legge a proprio piacimento. Vi ricorda qualcosa?

di Giuseppe Cangemi

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