martedì 11 gennaio 2011

9


9 è un film d'animazione del 2009 di Shane Acker, ambientato in un’epoca post bellica in cui l’essere umano non esiste più. 
A popolare le rovine del mondo sono delle bambole di pezza. Bambole vive grazie a quella stessa tecnologia, sfuggita al controllo, che ha portato allo sterminio dell’uomo.

Fin dai primi fotogrammi del film, si ha l’impressione che ci sia un qualcosa di familiare, qualcosa che ricorda i protagonisti dei capolavori di Tim Burton come "Nightmare before Christmas" e "La sposa cadavere". E infatti lo zampino di Burton c’è, essendo il coproduttore del film. 

L’atmosfera di questo lungometraggio è permeata da una oscura poetica, a tratti malinconica e silenziosa, fatta da scenari post apocalittici e dinamiche narrative che finiscono per incastrare molto bene gli eventi che nascondono una grande metafora esistenziale.


Il protagonista del film è per l’appunto “9”, che si risveglia in una casa ormai disabitata e semi distrutta. La piccola creatura riesce ad uscire ritrovandosi in un mondo morente, pieno di minacce e di pericoli. 
In un primo momento si percepisce il senso di solitudine, la paura della piccola creatura di essere l’unico essere simile rimasto in quel mondo devastato. Ma ben presto “9” scoprirà che non è così. Troverà altri come lui, e come lui ognuno è identificato con un numero. Da lì in avanti gli eventi lo porteranno a scoprire una verità inaspettata.

L’idea del film in realtà nasce da un cortometraggio del 2005, all'epoca  nominato al premio Oscar 2006 nella categoria miglior cortometraggio d'animazione e successivamente sviluppato come lungometraggio.
Sicuramente un film d’animazione molto diverso dai soliti che siamo abituati a vedere come Shrek e simile, ma molto, molto bello.

di Giuseppe Cangemi



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